Il ricordo di Annunziata Berrino
Sorrento - Il 7 agosto 2022 è scomparso Filippo Leonelli, sorrentino, 84enne, grafico pubblicitario di fama. La sua narrazione di Sorrento aveva due registri: il primo era disincantato, a tratti ironico ma ricco di pietas per il paese dove era nato e al quale lo legavano i ricordi dell’infanzia e della giovinezza; il secondo era invece appassionato e tenace a causa di un’incomprensione che non accettava. Sorrento dei ricordi di Filippo Leonelli era quella degli anni cinquanta e sessanta, dell’accudimento difficile della sua amatissima madre, degli amici della piazza, dei primi lavori di grafica, che spaziavano dai disegni preparatori per le ricamatrici ai manifesti dei primi locali notturni. Troppo poco per un giovane talentuoso ma in posizione troppo marginale in una società e un’economia già corporate intorno al turismo. Quella Sorrento era lontana nei suoi racconti, restava dolce, senza essere nostalgica. Raccontava con distanza accorata di quel ragazzo curioso e osservatore. Lasciò Sorrento in cerca di fortuna. Il sistema produttivo delle grandi città del nord, tedesche e italiane, si accorse subito delle sue capacità. Filippo Leonelli aveva infatti il dono del tratto grafico: osservarlo mentre poggiava una matita su un foglio era emozionante. Aveva una grazia di sintesi, di misura, di eleganza, di comunicazione. Il mondo della produzione non poteva che tenerlo stretto a sé, perché Filippo Leonelli era in grado di immergersi totalmente in ogni progetto produttivo, capirne ogni dettaglio, individuarne vantaggi e criticità, e quella conoscenza totale dei processi gli consentiva di sublimarli nel tratto grafico. Era così arrivato il successo. La migliore Milano lo aveva accolto e gratificato. Il ritorno a Sorrento negli anni ‘90 non poteva che essere difficile. La sua visione di una comunicazione in ambito turistico che avesse alla base l’analisi iniziò ben presto a cozzare contro uno spontaneismo troppo diffuso e troppo radicato. E così a un’iniziale benevola curiosità che la città gli mostrò, segui un disinteresse motivato da quello spirito di improvvisazione e opportunismo su cui si fonda il turismo italiano e meridionale in particolare.
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