di Federico Vacalebre - Il MattinoEra il 2013 quando,
interrompendo le prove del suo «Wrecking
ball tour» alla Telenor Arena di Oslo per una
chiacchierata con i giornalisti italiani, Bruce
Springsteen ci confessò: «Mi sento un po'
sorrentino: a Vico Equense ho ancora dei
parenti, forse persino una casa, mi piacerebbe
vedere le radici della famiglia di mia madre,
lei è rimasta l'ultima, le sue due sorelle, le zie
con cui sono cresciuto, purtroppo sono
morte».
Ora anche mamma Adele Ann Zerilli
Springsteen non c'è più, se n'è andata a 98
anni.
L'ultimo dei rocker, e dei romantici, lo ha
annunciato condividendo su Instagram un
video di lui e mammà che ballano «In the
mood» di Glenn Miller.
Lui a Vico Equense, di cui intanto è diventato
cittadino onorario, non ci è ancora mai stato,
lei ha fatto in tempo a vederla, nel 2010.
Adele era nata il 4 maggio 1925 a Brooklyn,
New York, da Vico Equense erano venuti i suoi
genitori, Antonio Zerilli, cognome peraltro di
origine siciliana, classe 1887, e Adelina
Sorrentino.
Una famiglia solida, che gestiva il caffè Zerilli,
in piazza Umberto I, poi bar del Sole, quindi di
nuovo Gran Caffè Zerilli.
Ma costretta ad emigrare, come tante altre.
Nel post di addio dell'uomo nato per correre le
immagini sono accompagnate dal testo di una
sua canzone, «The wish», del 1998:
«Ricordo
che al mattino, mamma, sentivo suonare la
tua sveglia.
Rimanevo sdraiato nel letto e sentivo che ti
preparavi per andare al lavoro.
Il rumore della tua custodia per il trucco sul
lavandino.
E le donne in ufficio, tutte rossetto, profumo e
gonne fruscianti.
E quanto orgogliosa e felice sei sempre
sembrata tornando a casa dal lavoro.
.
.
Non ci sono telefonate in arrivo la domenica.
Né fiori o un biglietto per la festa della
mamma.
Non c'è una casa su una collina con un
giardino e un bel cortiletto.
Ho preso la mia hot rod in Bond Street, sono
più grande, ma mi riconoscerai con un solo
sguardo.
Ci troveremo in un piccolo bar di rock and roll
e, piccola, usciremo a ballare».
Papà Douglas Springsteen, un irlandese con
origini olandesi, che Adele aveva sposato nel
1948, se n'è andato nel 1998, Bruce, 74 anni,
ha due sorelle più giovani, Pamela e Virginia.
Più volte mamma Adele è salita sul palco di un
concerto per ballare con il figlio: «Mia madre
ama farlo.
È cresciuta negli anni Quaranta con le big
band e le swing band e quello era un periodo
in cui ballare era un atto esistenziale.
Ha 95 anni e da 10 anni soffre di Alzheimer e
questo ci ha portato via molto.
Ma il bisogno di ballare non l'ha
abbandonata».
«Mia madre era una specie di superwoman:
era capace di fare qualsiasi cosa, dovunque,
in continuazione.
Era sempre in attività.
Lei era un'immigrata italiana di seconda
generazione.
Quando ero un ragazzo pensava che avrei
dovuto diventare un autore musicale ma io
volevo suonare la chitarra.
E lei, che è italiana al cento per cento, allora
mi diceva: "Oh, ma è una questione
importante.
Dovresti andare dal prete a parlargliene"»,
ricordò un'altra volta il rocker del New Jersey.
Che oggi si sente un po' più sorrentino, o forse
un po' meno: l'assenza è un assedio.
Il 22 maggio 1997, all'Augusteo, salutò in un
napoletano claudicante: «Guagliò, so' felice di
sta' acca'.
.
.
Stasera la mia musica sarà molto dolce.
Perciò ho bisogno di silenzio per fare del mio
meglio».
E, poi: «Sono felice di trovarmi a Napoli, da
dove proviene metà della mia famiglia, giunta
negli Stati Uniti agli inizi del secolo da
Sorrento».
Alla fine, dal balconcino del teatro si affacciò
per intonare «'O sole mio» ai fans che lo
attendevano.
E da lì, da «'O sole mio», ripartì 16 anni dopo
per la sua seconda volta partenopea, in piazza
del Plebiscito.
L'amava tanto mamma Adele Ann Zerilli,
quella canzone.
La ballava con gusto.
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