domenica 30 novembre 2025

Alimuri, 11 anni dopo l'esplosione: una vittoria della legalità che interroga ancora la politica

  

Vico Equense - Oggi, 30 novembre 2025, ricorre l'undicesimo anniversario dell'abbattimento dell'ecomostro di Alimuri, a Vico Equense. Quell'evento, seguito in diretta da centinaia di persone e celebrato come la "rivincita della bellezza" sul cemento selvaggio, rimane un simbolo potente della lotta per la legalità e la tutela del paesaggio in Campania. A distanza di oltre un decennio, tuttavia, l'eredità di Alimuri è un monito che continua a interpellare la politica locale e nazionale sulla gestione del territorio. L'ecomostro, uno scheletro di cemento di 18.000 metri cubi che ha deturpato per quasi cinquant'anni una delle più belle insenature della Penisola Sorrentina, fu demolito con micro-cariche esplosive il 30 novembre 2014, dopo una lunga battaglia legale e ambientalista condotta in prima linea da associazioni come Legambiente.
  Il messaggio lanciato quel giorno fu univoco: l'abusivismo edilizio non paga, e la tutela del territorio è una priorità. L'evento fu salutato con favore dalle istituzioni, con l'allora ministro dell'Ambiente che parlò di un segnale chiaro per i cittadini. La politica rivendicò la demolizione come un successo, un esempio di come lo Stato potesse riaffermare la sua autorità e restituire un bene comune alla collettività. A undici anni di distanza, la spiaggia di Alimuri è tornata fruibile e la bellezza naturale del luogo è stata in gran parte ripristinata. Tuttavia, ciò che rimane è anche un senso di incompiutezza politica. Il rischio, più volte denunciato dagli ambientalisti, è che l'abbattimento rimanga un episodio isolato, una "vittoria-simbolo" a cui non sono seguiti interventi sistematici per prevenire nuovi abusi o per definire un piano di sviluppo sostenibile per l'area. Nonostante il successo della demolizione, l'Italia e la Campania continuano a fare i conti con un vasto fenomeno di abusivismo edilizio. La battaglia per la tutela del paesaggio, insomma, non si è conclusa con quell'esplosione. L'eredità di Alimuri è un monito per l'attuale classe politica. Se da un lato l'evento ha dimostrato che la sinergia tra magistratura, enti locali e associazioni può portare a risultati concreti, dall'altro ha evidenziato la necessità di una gestione del territorio più lungimirante e meno frammentata. In definitiva, l'ecomostro di Alimuri è andato giù in 15 secondi, ma la costruzione di una vera cultura della legalità e della sostenibilità ambientale è un processo politico e culturale che richiede un impegno costante, che a undici anni di distanza è ancora parziale.

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