sabato 22 novembre 2025

Il caso della "Famiglia nel Bosco" di Chieti: figli allontanati dal tribunale

È salito agli onori della cronaca nazionale il caso di una famiglia anglo-australiana residente in un bosco a Palmoli, in provincia di Chieti, i cui tre figli minorenni sono stati allontanati su disposizione del Tribunale per i minorenni dell'Aquila. La decisione, presa lo scorso 21 novembre 2025, ha suscitato ampie polemiche e un dibattito acceso sull'equilibrio tra la libertà di scelta genitoriale e il diritto dei minori a condizioni di vita adeguate. La famiglia, composta dai genitori Nathan Trevallion e Catherine Birmingham e da tre bambini di 6, 6 e 8 anni, viveva da tempo in un casolare isolato, privo di acqua corrente ed elettricità. La loro era una scelta di vita consapevole, improntata all'autosufficienza e a un contatto diretto con la natura, con i bambini che praticavano l'istruzione parentale ("home-schooling"). I servizi sociali e la Procura per i minorenni hanno monitorato la situazione per mesi. La decisione di allontanamento è maturata a seguito della valutazione di "gravi e pregiudizievoli violazioni dei diritti dei figli all'integrità fisica e psichica", con particolare riferimento al rischio per l'incolumità fisica e, soprattutto, alla lesione del diritto alla vita di relazione e alla socialità dei bambini, sancito anche dall'articolo 2 della Costituzione italiana. I genitori, pur offrendo ai figli affetto e cure, non avrebbero garantito loro un ambiente idoneo allo sviluppo e all'integrazione sociale. I tre bambini, insieme alla madre, sono stati trasferiti in una struttura protetta a Vasto, mentre il padre è rimasto solo nel casolare.

 

Il padre si è detto "ansioso, amareggiato e triste" per la decisione, ribadendo di non essere "matto" e di voler riportare i figli a casa, convinto che la loro scelta di vita fosse per il bene dei bambini, per farli crescere nella "bellezza" della natura. Il caso ha subito assunto rilevanza politica, con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che ha parlato di "sequestro indegno" e la Premier Giorgia Meloni che, insieme al Ministro della Giustizia Carlo Nordio, sta valutando l'invio di ispettori al Tribunale dell'Aquila per verificare la procedura. L'Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha risposto, definendo "inopportuno strumentalizzare" una vicenda in cui i giudici hanno agito per tutelare i minori. Attualmente, la situazione rimane in evoluzione, con il padre che ha trascorso la prima notte da solo e i legali della famiglia che stanno valutando le prossime mosse per ricorrere contro il provvedimento.

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