domenica 9 febbraio 2014

Il Pd attacca Laboccetta ma si assolve

Fonte: Ottavio Lucarelli da La Repubblica Napoli 

Il Presidente della Gori Amedeo Laboccetta regala allo scrittore Roberto Saviano una «boccetta d’acqua naturale buona e pulita come la mia vita», mentre lunedì arriva in consiglio regionale la riforma del sistema idrico. Nel Pd, intanto, la vicenda della società che distribuisce l’acqua in 76 Comuni dell’area vesuviano- sarnese, dopo la scossa di Saviano, è al centro della bagarre per la conquista della segreteria regionale con i tre candidati che fanno a gara nell’attaccare Laboccetta, segretario cittadino di Forza Italia. Sono le reazioni a caldo ai cinguettii messi in rete giovedì in sequenza da Saviano: «Laboccetta, espressione della peggiore politica, nominato presidente della Gori. Vergognoso». E poi: «Si deve pretendere la rimozione di Laboccetta dalla dirigenza Gori. Il silenzio del Pd su questa nomina è assordante». Un silenzio che in realtà non era stato totale, perché ad esempio Michele Grimaldi, uno dei tre candidati alla segreteria del partito, nei giorni scorsi ne aveva parlato attaccando quel Pd che «ha accettato la nomina di Laboccetta in cambio di qualche briciola». Briciola che ha nome e cognome: Rachele Iovino, figlia di un sindacalista molto discusso a Castellammare di Stabia e sponsorizzata dall’ex consigliere regionale del Pd Franco Casillo, da sempre fortissimo elettoralmente nell’area vesuviana. Nomina firmata, come quella di Laboccetta e degli altri consiglieri, dal senatore cosentiniano Carlo Sarro, commissario dell’ambito territoriale in cui agisce la Gori. Dopo i tweet di Saviano è esploso un altro candidato alla segreteria Pd, il lettiano Guglielmo Vaccaro: «D’accordo sulla rimozione di Laboccetta, non tutto il Pd tace».
 
Ieri ne ha parlato anche Assunta Tartaglione, che in serata ha ricompattato sulla sua candidatura l’area Renzi su temi che vanno dal no ai doppi incarichi fino a un limite di due mandati in Regione, anche in relazione alla vicenda della società Gori: «La presidenza Laboccetta è irricevibile. Se sarò eletta segretario regionale del Pd farò in modo che tutto venga rimesso in gioco e ritengo che su questa posizione tutto il partito sarà unito. Ha ragione Roberto Saviano che in queste vicende bisogna essere più rigorosi». Poi un attacco al suo partito: «Indubbiamente gli organismi in carica hanno sottovalutato questa vicenda mentre il Partito democratico ha il dovere di garantire il cambiamento. Dobbiamo accelerare anche l’approvazione della riforma in consiglio regionale e cambiare immediatamente la governance ». Azzerare tutto, dunque, compresa l’infelice scelta di coprire una casella dello scacchiere Gori con Rachele Iovino. È l’obiettivo che il consiglio regionale proverà a centrare lunedì in aula dove, però, la riforma del servizio idrico, con la riduzione degli ambiti territoriali e lo scioglimento dei Consigli di amministrazione della società (compreso il neo eletto vertice di Gori) è solo al quinto punto all’ordine del giorno. La riforma è firmata dall’assessore Giovanni Romano e il Pd, con il consigliere Giuseppe Russo, annuncia che spingerà «per il voto immediato ». Mentre un altro consigliere regionale democratico, Gianfranco Valiante, si chiede al di là di tutto «quali competenze per guidare una società come la Gori abbia Amedeo Laboccetta, di cui si ricordano solo incarichi da parlamentare e l’amicizia con Nicola Cosentino». Oltre ad inviargli l’acqua, intanto, Laboccetta rilancia e invita Saviano a una sfida: «Propongo al grande censore nazionale un pubblico confronto su qualsivoglia tema che affligge la società, in particolare il Mezzogiorno ».

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