di Dario Sautto - Il Mattino
Piano di Sorrento - Con i primi testimoni dell'accusa, entra nel vivo il processo per il femminicidio di Anna Scala, la donna accoltellata a morte dall'ex compagno il 17 agosto dello scorso anno a Piano di Sorrento. A processo c'è Salvatore Ferraiuolo, l'uomo di Meta che ha confessato di aver ucciso la sua ex convivente, per poi spingere il suo corpo nel bagagliaio dell'auto della donna, prima di darsi alla fuga.
Ieri, dinanzi alla prima sezione della Corte d'Assise di Napoli, sono state acquisite le annotazioni dei primi due testimoni dell'accusa, due investigatori dei carabinieri della compagnia di Sorrento che hanno effettuato i primi accertamenti per il delitto passionale che ha sconvolto tutta la Penisola Sorrentina.
Residente nella frazione Moiano di Vico Equense, Anna Scala era molto nota in zona e fu uccisa in un garage delle palazzine di Piano di Sorrento dove viveva un'amica. Fin lì era stata pedinata dal suo ex compagno, che lei aveva deciso di denunciare per la seconda volta nel mese di luglio, dopo un'aggressione in spiaggia, quando ormai la relazione tra i due era terminata. In quella occasione, l'auto di Anna Scala fu danneggiata pesantemente e, proprio a bordo di quell'auto, il suo assassino provò a caricare il corpo ormai esanime della donna.
Ferraiuolo fu catturato alcune ore dopo il delitto: in scooter si era dato alla fuga in una zona boschiva di Vico Equense, dove i carabinieri lo raggiunsero e lo arrestarono, ancora in stato confusionale.
Poi, in caserma, arrivò la confessione del femminicidio. Un anno prima, l'uomo aveva picchiato in maniera violenta Anna Scala, rompendole i denti, ma lei decise di non denunciare. Parti civili a processo sono costituiti la figlia di Anna Scala assistita dall'avvocato Salvatore Esposito e il Comune di Piano di Sorrento con l'avvocato Amedeo Pisanti. Alla prossima udienza, il pm Ugo Spagna chiamerà a testimoniare altri investigatori, per ricostruire l'intera vicenda a partire dalla prima aggressione avvenuta il 24 luglio e che portò Anna Scala a denunciare, aggressione seguita dalle minacce telefoniche alcuni giorni dopo, fino ad arrivare all'efferato femminicidio consumato il 17 agosto. L'udienza è fissata per il 26 novembre, il giorno dopo la Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza sulle Donne che, dallo scorso anno, in Penisola Sorrentina è un appuntamento importante per ricordare Anna Scala.
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