di Alessio Gemma - La Repubblica Napoli
«La rivoluzione degli ospedali da rinnovare» , « il primato nel digitale » , il piano contro la siccità mentre altre regioni sono senz'acqua. Nella consueta narrazione di oltre mezz'ora sulle «eccellenze raggiunte» dalla sua Regione, Vincenzo De Luca ammette una sola «criticità». La Vesuviana. Hotel Ramada, convegno sull'Autonomia differenziata. Il governatore è costretto a giustificarsi: «Abbiamo fatto la gara per i nuovi treni prima del Covid, poi c'è stato il blocco di 3 anni». E promette: «Ma entro un anno e mezzo avremo corse ogni 12 minuti, oggi sono ogni 40». Insomma, prende tempo. La migliore moneta per il terzo mandato in Regione che il Pd non vuole dargli. «Preparatevi a combattere», incita a un anno dalle Regionali con un vero e proprio appello al voto: «I cittadini hanno nelle loro mani il destino della Campania. Si decide a Napoli, non a Roma. Fatelo in libertà ma ragionando. Per me il destino della Campania conta più dei partiti, delle coalizioni e delle palle romane». Ma in una sala piena, De Luca fa anche un bagno di realtà. Mentre elenca «i 10 nuovi ospedali», li cita uno a uno, un anziano lo interrompe dalla platea: « Scafati, non dimenticare l'ospedale di Scafati. È chiuso». Il riferimento al pronto soccorso che non funziona da 12 anni. Il governatore si ferma. E replica: «Stiamo facendo investimenti all'ospedale di Scafati.
Se poi voi, per fare demagogia, ci dite che volete fare il pronto soccorso... Noi possiamo fare quello che è possibile con le risorse che abbiamo. Non prendendo in giro la gente. Per un pronto soccorso, devi avere reparti di neurologia attrezzata. Devi avere tutto. Altrimenti ti illudo. Il cittadino che ha un infarto, va al pronto soccorso finto, perde un'ora di tempo e ci rimette la vita. A Scafati c'è una bella tradizione per pneumologia, ortopedia. Vorremmo dedicare quella struttura per ridurre la mobilità passiva». Cioè i cittadini che vanno a curarsi fuori regione. La sanità è buona per un'altra ipoteca sul futuro: «L'Ospedale del Mare ci hanno messo 20 anni per farlo, il nuovo Santobono lo faremo in 2 anni e mezzo se ci fanno lavorare» . A chi si riferisce? Sembra prendere di mira da Pd a 5 stelle: «L'opposizione pensa all'unità proletaria per il comunismo planetario internazionale. Meloni così governa altri 50 anni». Inizia il suo discorso menando fendenti anche agli altri sindacati: «Vi ringrazio, a Roma a febbraio contro l'Autonomia ho visto le bandiere della Uil, non le altre». Lo ascolta il segretario campano Giovanni Sgambati. Arriva anche il segretario nazionale Pier Paolo Bombardieri che si siede alla destra di De Luca. «È difficile essere più a destra di me», scherza il governatore: «La destra si caratterizza per senso dello Stato, sostegno all'imprenditoria e sburocratizzazione. A quelli di An a Salerno dicevo: chi è più di destra io o voi che mi rompete le scatole se apro un cantiere e fate sottocomitati e pippe varie?».
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