lunedì 28 ottobre 2024

De Luca sul terzo mandato "Irresponsabile fermarmi" Manfredi: "È una farsa..."

di
Alessio Gemma - La Repubblica Napoli

«È da irresponsabili interrompere questa rivoluzione in Campania». Vincenzo De Luca tuona da Avellino, alla festa dell'unità del Pd, e rimarca ieri la sua voglia di ricandidarsi in Regione. «Siamo un modello di rigore, trasparenza, capacità amministrativa - attacca il governatore - vorrei non perdere tutto questo per fare un piacere a qualcuno». Ed evoca nemici, interni e vicini al suo partito: «Chi non ha perlomeno la capacità di padroneggiare l'apparato amministrativo della Campania, deve tacere». Oggi arriva in commissione, in consiglio regionale, la norma sul terzo mandato. E ieri in serata, alla festa dei Giovani democratici (Gd) a San Giovanni a Teduccio, è il sindaco Gaetano Manfredi a dire la sua: «È un mistero se De Luca si può candidare attacca l'ex rettore - io non l'ho capito. Leggo che c'è una legge elettorale in Campania del 2009, sono passati 15 anni e la riprendiamo. Mi sembra una farsa questa cosa. Non è che tutto il ragionamento politico di una Regione di 6 milioni di abitanti può ruotare intorno al tema della candidatura sì, candidatura no». C'è un punto di caduta politico: «Se pure De Luca fosse candidabile - continua Manfredi - c'è poi una scelta che è legata alla tenuta della coalizione. Una coalizione unita vuole De Luca candidato? Bisogna partire dall'alleanza.
  Questa Regione è una roccaforte del centrosinistra, non possiamo perdere le elezioni. Sarebbe un suicidio politico». De Luca insorge: «Chi decide sui territori? Roma? È tanto complicato dare la parola ai cittadini? Siamo tornati a prima del pentapartito». Ad Avellino lo Sceriffo di Salerno non risparmia fendenti al Pd: «Oggi tutto è ridotto a candidature, uno-due mandati, non riusciamo ad attrarre l'interesse di un giovane. La Lega ha perso meta elettorato, i 5 stelle pure, il Pd non ha recuperato uno solo di questi cittadini ». Di più: «La rapina che subisce la Regione sul fondo sanitario - insiste De Luca - non ha registrato posizioni di sostegno da parte del Pd, quando si tratta di accaparrarsi risorse non esistono bandiere di partito». E il carico da novanta sul partito campano: «Commissariato da due anni, avviene solo nella Corea del Nord». Il governatore rilancia: «Non credo sia uno scandalo parlare del numero dei mandati. Ma devi introdurre questo criterio per tutti. Non puoi porre sbarramento solo per chi è eletto dai cittadini, poi parlamentari, ministri, possono essere candidati a vita». Alla festa dei Gd, insieme alla presidente del consiglio comaunle Enza Amato e all'assessore del Comune Teresa Armato, replica a distanza Marco Sarracino, deputato e membro della segreteria dem: «Sulle cariche monocratiche è diverso - spiega Sarracino - Non condividiamo che si accentri nelle mani di una sola persona, per tanto tempo, tanto potere. Per i parlamentari c'è un codice interno al partito: dopo tre mandati finisci, e ci sono le deroghe per particolari profili». Intanto gli otto consiglieri regionali Pd chiamati a votare sul terzo mandato il 5 novembre, chiedono che il Nazareno si pronunci: «Il partito non impone niente - chiarisce Sarracino non è vera la narrazione che il partito impone altrimenti finiscono in castigo. Giusto che chiedano un confronto e si arrivi a trovare insieme una soluzione che tenga il partito unito». De Luca spinge sul terzo mandato mentre il Pd in Regione vuole cambiare la legge elettorale per introdurre lo sbarramento al 3 per cento che avvantaggia i partiti più grandi a scapito di listini e partitini. «Non ci possiamo permettere che uno si sveglia la mattina - dice Manfredi - fa una lista e si fa eleggere come consigliere regionale. Così ognuno ha un partito familiare, una cosa gravissima, che determina non trasparenza del governo». Ad Avellino De Luca tocca le corde degli elettori: «Potrei vivere bene, andrei ovunque alle cerimonie ma mi fa schifo. Mi sto mutilando la vita, sono 4 mesi che non vedo il mio nipotino. Mi interessa combattere per cambiare la realtà. Non ho la lista di clienti. Dieci anni fa, non trovavate nessuno che diceva di essere campano: oggi trovate giovani orgogliosi di dirsi campani». A sentire un giovane, Giovanni Oliviero, segretario dei Gd, non è proprio così: «Il terzo mandato non esiste. Da domani comitati generazionali devono girare la regione per costruire il programma politico, la coalizione. E superare De Luca».

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