Il presidente: "Il 90% in segreteria non conta nulla, sul terzo mandato mi aggrediscono perché sono un uomo libero"
di Alessio Gemma - La Repubblica Napoli
La tregua è finita. A un anno dalle elezioni, ecco lo showdown tra Vincenzo De Luca e il Pd che non lo rivuole in Regione. « Candidano chi ha 6 mandati alle spalle e poi rompono le scatole a me...». Parla così a Firenze, alla festa del giornale il Foglio. Venti minuti di attacchi ad personam e alla linea politica dem. Sandro Ruotolo, eurodeputato e membro della segreteria nazionale, organizza " l'alternativa al Sud"? «Si è candidato nel Lazio, in Campania e viene a fare la lezione morale a me...». Per poi colpire la segretaria Elly Schlein, sul palco prima di lui. « L'ho sentita parlare - dice De Luca - Ragionevole, condivisibile. Ma non regge più la divaricazione tra le parole garbate e la realtà di un partito che non è credibile» . Di più: «Schlein è inadempiente sulla classe dirigente. Quelli del partito che hanno costruito il disastro politico del 2022 stanno tutti lì...». Definitivo, senza appello: voi non mi ricandidate, io vi distruggo. Tra l'altro i due - governatore e segretaria - nella stessa sala, neanche si incrociano. Si parte subito dal terzo mandato. « Una grande palla - attacca De Luca - Zaia lo sta finendo. Non è una questione istituzionale, ma è un'altra cosa: una aggressione personale e politica a chi viene individuato come uomo libero che non ha correnti e padroni». La controprova?
«In Liguria si candida Orlando che ha 6 mandati alle spalle, 18 anni al parlamento, 3 volte ministro, nessuno ha niente da dire... » . Non riesce a farsene una ragione: «Siamo la Regione più difficile d'Europa - s'infervora - Stiamo facendo una rivoluzione democratica. E al Pd se ne fottono. Non hanno neanche la curiosità intellettuale di capire che diavolo stiamo facendo». Davanti alla platea fiorentina, De Luca viviseziona un partito con una diagnosi a menadito: « Schlein ha poco tempo davanti per cambiare il Pd, partito contro natura, contro la ragione e contro la decenza. Il 90% dei dirigenti della segreteria nazionale non rappresenta nulla nei territori. Si pensa di governare con questi dirigenti? » . Roba da far fischiare le orecchie a Ruotolo e al deputato Marco Sarracino, i due napoletani in segreteria. Ancora: «Ho preso il 70% dei voti in Campania, a Napoli il Pd è al 12. È ragionevole che un partito si metta a sostenere quelli che non hanno un voto nei territori e che difendono solo la loro corrente e il loro fondoschiena? Mi è capitato di trovare gente entrata nel Pd due mesi prima del congresso. Maleducati, scostumati, non rispettano chi ha passato la vita nel partito. Quello che lei ha citato ( Ruotolo, ndr) si era candidato con Ingroia - con servire il popolo, il Padre eterno, non so chi doveva servire - e non ha preso il 2% dei voti. Poi candidato nel Lazio, in Campania. E questo viene a fare a me la lezione morale. Basta». Il giudizio sulla Schlein è tranchant: «Ha fatto cose interessanti ma non c'è un programma e una coalizione. Il Pd è più isolato rispetto a due anni fa » . Insiste sui " vuoti" nel dibattito dem: giustizia, sicurezza, Sud, palude burocratica. Annuncia per martedì una proposta della Regione al parlamento di modifica alla legge sull'Autonomia differenziata: stesse risorse per la sanità da Nord a sud, stesso numero di medici, no a contratti di lavoro integrativi per sanità e scuola e no alle " gabbie salariali". Intanto il partito in Campania è in fibrillazione. Dopo la lettera del capogruppo in Regione Mario Casillo - in cui chiede al Nazareno di non imporre la linea ai consiglieri dem sul terzo mandato, il commissario del partito Antonio Misiani ha subito incontrato Casillo. Mezz'ora, a tu per tu. «Gli ho ribadito la nostra posizione sul terzo mandato - spiega Misiani - Ci confronteremo col gruppo. Ma sicuro che arriva una norma in consiglio per il terzo mandato? Potrebbe non arrivare niente. Non mettiamo il carro davanti ai buoi...». Quasi a rassicurare i consiglieri dem in cerca di una via d'uscita da De Luca. A Firenze il governatore sembra schivare solo due domande: riguardano il sindaco Gaetano Manfredi. Presidenza Anci: «Ho finito di fare sindaco dieci anni fa, non mi tirate in queste beghe » . E il Pulcinella fallico in piazza Municipio? « Non l'ho visto, mi dicono ha un significato mitico- allegorico. Ca... o devo dire. Siamo una realtà creativa a Napoli, non ci togliete pure questo».
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