venerdì 25 ottobre 2024

Peppe Guida story Spaghetti su Netflix Il cuoco di Vico Equense nella serie sul piatto iconico della nostra cucina

di Luciano Pignataro - Il Mattino

Vico Equense - Gli spaghetti sono i protagonisti della nuova serie di Chef's Tale su Netflix, per la precisione "Noodles e Spaghetti" che vede protagonisti quattro cuochi: Evan Funke a Los Angeles che racconta la sua passione per la pasta fresca imparata a Bologna, Guirong Wei a Londra che ha arricchito la cucina Xian con la cultura del grano, la cambogiana Nite Yon e Peppe Guida definito dalla giornalista americana Faith Willinger "Il Papa della Pasta". Peppe Guida, brand ambassador del Pastificio Di Martino, è uno di quei cuochi italiani che si sono concentrati sul questo alimento fino a farne diventare una bandiera edè perquesto che è stato scelto dalla produzione, come simbolo della cucina italiana. Gli americani sono imbattibili nel creare storie emozionali, a costo di inventarle come abbiamo visto, e ci sono riusciti alla grande anche stavolta con un bel montaggio, a volte però un po' lento, in cui lo chef stellato di Vico Equense non ha dovuto far altro che raccontarsi e raccontare la storia d'amore con la moglie Lella, scomparsa prematuramente a soli 52 anni nel marzo 2019. Siamo alle origini di gran parte della cucina italiana, certamente alla nascita del piatto che rappresenta l'Italia all'estero in cucina: gli spaghetti al pomodoro di cui parla Ippolito Cavalcani sin dal 1837 nel suo Trattato Teorico Pratico. La cucina italiana parte dalla campagna, dalla fame della vita contadina ma anche dalla voglia di godere il cibo e la capacità di farlo con poco.

 

Non a caso scorrono i piatti più semplici di Peppe, dall'iconico spaghetto al limone alla Devozione, dagli spaghetti al sapore di mare con le pietre di scoglio all'aria fritta. Invenzioni e ricette che hanno almeno duecento anni e che si tramandano da generazione in generazione, garantite dalla mamma di Peppe, una figura italiana iconica tipica nell'immaginario americano. Nel docufilm Peppe riesce a trasmettere i valori che fanno grande la cucina italiana: la famiglia riunita a tavola, la semplicità e la qualità assoluta dei prodotti, l'anarchia di esecuzione delle ricette affidate all'inventiva: tutte caratteristiche che si contrappongono all'archetipo francese della pedante codificazione delle ricette, della capacità di far emergere la tecnica rispetto ai prodotti e in ambienti professionali e non familiari. Peppe ha capito che dietro un piatto di pasta semplice, come gli spaghetti al pomodoro, si incrociano la cultura mediterranea dell'Olio d'Oliva, quella mondiale dell'ortaggio venuto dalle Americhe e cucinato sin dal 600 a Napoli da dove era arrivato via Siviglia, e quella italiana del grano che a Napoli hanno trovato la sintesi perfetta. La pasta è il vero banco di prova per ogni giovane cuoco, e se proprio vogliamo dirla tutto, a nostro giudizio Ducasse ha sbagliato nel non inserirla subito nel menu dell'Hotel Romeo da protagonista. «Non è vero - dice il cuoco vicano - che presentare una cucina semplice con riferimenti alla tradizione abbassa il livello della clientela, al contrario, una cucina ben eseguita, ben presentata e soprattutto fatta con prodotti senza chimica, attrae la parte migliore della clientela possibile, soprattutto straniera ma anche italiana. Ovunque oggi c'è attenzione a questo aspetto, a mettere insieme gusto e salute». E, ancora, un consiglio ai giovani: «Non guardate la televisione, non prendete ispirazione dai social ma dalle persone anziane e soprattutto fate la pasta, che è il vero segnale della identità italiana a tavola. E naturalmente viaggiare, viaggiare e viaggiare». 

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