domenica 20 agosto 2023

La famiglia di Anna Scala «Un braccialetto avrebbe evitato la tragedia»

«Una misura cautelare, anche solo un braccialetto, avrebbe evitato questa tragedia”. Sono le parole dell'avvocato Giovanni De Gennaro, legale della famiglia di Anna Scala, la donna uccisa a coltellate lo scorso 17 agosto da Salvatore Ferraiuolo a Piano di Sorrento, in provincia di Napoli. Secondo la famiglia «i segnali precursori c'erano tutti» e «che fosse in pericolo era ormai chiaro e, nonostante ciò, nulla è stato fatto per impedire a quell'uomo di ucciderla». L’ avvocato De Gennaro è anche legato da vincoli di parentela con la famiglia della donna e il suo sfogo è ancora più sentito. «Le minacce - ha affermațo il legale mentre si recava ai funerali che si sono tenuti ieri a Vico Equense - l'hanno spinta a ritirare le denunce, ma quando questo avviene l'attenzione degli inquirenti si deve acuire. E’ proprio quello il momento che deve spingere chi indaga ad interrogarsi sulle reali ragioni di quella scelta». «Anna - ha continuato De Gennaro - negli ultimi tempi aveva deciso di vivere la sua vita normalmente, nonostante i consigli dei fratelli, che le chiedevano maggiori cautele. Ovviamente evitava i luoghi isolati ma non è bastato». Secondo il legale «c'è qualcosa da fare, da rettificare nella gestione del cosiddetto 'codice rosso': vanno potenziate le sezioni delle Procure che si occupano di questa vera e propria emergenza nazionale e, soprattutto, deve essere data maggiore discrezionalità a chi indaga».

 

Monsignor Francesco Alfano, arcivescovo della Diocesi di Sorrento e Castellammare di Stabia, in un messaggio inviato alla famiglia di Anna Scala ha rivolto una preghiera «perché cessino queste violenze cosi brutali e inaccettabili» e «il rispetto di ogni donna sia al centro dei cammini educativi delle nostre comunità». Dalla sua Ferraiųolo ha risposto alle domande del gip di Torre Annunziata, ha ammesso di aver commesso l'omicidio ma ha negato di averlo premeditato sostenendo di non essere in sé e di non «sapersi orientare in quel momento nemmeno a livello spazio temporale, in quelle condizioni psicofisiche la premeditazione è da escludere», come riportano i legali del 54enne di Piano di Sorrento, Gabriele Cimmino e Roberto Civita. Nelle prossime ore il gip dovrà decidere sulla convalida del fermo. (G.S. da Il Corriere del Mezzogiorno)

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