Anna Scala per due volte era andata dai carabinieri. Nessun provvedimento è stato preso Angela Aiello
Meta - “Un tavolo di tutti i comuni della penisola sorrentina non è più rinviabile. Occorre analizzare dati, casi e proporre soluzioni comuni. Il solo codice rosso oramai non basta più.” A dirlo è Angela Aiello, assessore alle politiche sociali del comune di Meta. "Sono particolarmente scossa per l'accaduto – aggiunge l’Assessore Aiello ad Agorà -. Il condominio dove ha avuto luogo la tragedia è uno di quelli da me amministrati. Ero lì fisicamente giovedì mattina. Ho visto Anna. L’ho chiamata più volte sperando fosse ancora viva. Subito dopo ho allertato ambulanza e carabinieri." Non una ma due volte lo aveva denunciato per stalking. La prima volta il 24 luglio, ai carabinieri di Massa Lubrense, il giorno dopo ai militari di Piano di Sorrento. Anna Scala aveva paura, lo sapevano anche i suoi amici, la famiglia. Il suo ex l'ha accoltellata, senza scampo. E ora ci si chiede se poteva essere evitato l'ennesimo femminicidio. L'assassino, Salvatore Ferraiuolo, 54 anni, ha confessato. Ma c'è un prima che pesa: le denunce e l'assenza di provvedimenti cautelari a suo carico, come confermano gli investigatori. Ieri è stata eseguita l'autopsia sul corpo di Anna, colpita più volte con un coltello, alle spalle. Ferraiuolo l'ha aspettata per oltre un'ora, poi l'ha uccisa tra le sue urla. Inutile il tentativo di difendersi: aveva una mano sul volto, Anna, quando è morta. Forse pensava di fermare così l'odio di chi un tempo l'ha amata. Convivevano da 15 anni Anna e Salvatore. Lei era mamma e anche nonna, ma la ragazza non era figlia di Ferraiuolo, responsabile invece di maltrattamenti, minacce, liti sempre più violente con Anna la quale aveva deciso per questo di lasciare la sua casa e di trasferirsi dalla madre. Sperava di porre fine a quelle persecuzioni. Diversi i casi in penisola sorrentina, afferma l’Assessore Angela Aiello. “Il problema di fondo è che ancora oggi si ha paura di denunciare le aggressioni.”
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