Domani sarà a Caivano la premier Giorgia Meloni Giuseppe Bencivenga e Giuseppe Cirillo
Caivano - "Fermiamo gli spacciatori, i camorristi e gli stupratori del parco verde", "Le bambini vanno amate, non stuprate", "Ricostruiamo il Parco Verde", "Per fermare la violenza servono pene severe". Sono alcuni dei cartelli impugnati da quanti, con don Maurizio Patriciello in testa, hanno sfilato per le strade di Caivano, dopo la violenza sessuale subita da due cuginette di 10 e 12 anni in un edificio abbandonato nel Parco Verde della città dell'hinterland napoletano definita “l'inferno in terra” dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca. La manifestazione, indetta dai comitati cittadini, è partita dalla parrocchia di San Paolo Apostolo e ha proseguito fino al luogo teatro degli abusi per i quali sono sospettati due ragazzi maggiorenni (secondo quanto si apprende di 19 e 18 anni, entrambi a piede libero). Coinvolto anche un gruppo di minorenni il cui numero non è noto anche se, secondo indiscrezioni non confermate, potrebbero essere numerosi. L'inchiesta della procura di Napoli procede parallelamente a quella della procura minorile. Circa 200 persone hanno partecipato al corteo segnato dalla pioggia. Pochi gli abitanti del quartiere Parco verde, numerosi i rappresentanti del mondo politici da destra a sinistra. Con il gruppo M5s più numeroso. Dall'ex presidente della Camera Roberto Fico ai parlamentari Alfonso Colucci, Antonio Caso, Michele Gubitosa e Pasquale Penza, originario proprio di Caivano. Poi la sottosegretaria leghista Pina Castiello, la deputata di Forza Italia Annarita Patriarca e il collega verde Francesco Emilio Borrelli che è stato tra i promotori dell'iniziativa. E diversi sindaci dei paesi limitrofi come il sindaco di Frattaminore e consigliere metropolitano Giuseppe Bencivenga, con l'assessore regionale alla Legalità, Mario Morcone, e il vicesindaco della Città metropolitana Giuseppe Cirillo. "Come istituzioni, - ha sottolineato Giuseppe Cirillo - abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per impedire che fatti come quelli di Caivano possano ancora accadere. Dobbiamo lavorare per prevenire. Dobbiamo lavorare per eliminare il degrado materiale e culturale che ancora affligge il nostro territorio. Siamo qui per far sentire alla gente di Caivano che le Istituzioni ci sono".
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