di Mariella Parmendola da La Repubblica Napoli
Prezzi più alti man mano che il calendario segna un mese dopo l'altro dell'estate dai costi record. E anche se il lettino lo si vuole vicino al mare bisogna pagare un supplemento. Con il picco degli aumenti che arriva immancabile ad agosto. Così si ferma la ruota della fortuna per chi ha una concessione da decenni di uno stabilimento balneare in costiera sorrentina. Nella settimana di Ferragosto niente sold out nei lidi più gettonati sul tratto di costa da Castellammare di Stabia a Massa Lubrense. Questa volta no. Posti liberi anche nel lido amato da giovani, al Maya ai 100 euro per una coppia si aggiungono almeno altri 100 per mangiare. Una spesa obbligata, inutile cercare di cavarsela dicendo di essere a dieta. «È incredibile quanto ho speso con la mia fidanzata. Meglio un viaggio all'estero» racconta Marco. Lo studente di Sorrento la soluzione l'ha trovata e dopo l'esperienza nel lido di Massa Lubrense ha optato per la spiaggia libera dei "Bagni della Regina Giovanna" qualche centinaio di metri avanti. Con lui in fila tantissimi ragazzi, ma anche qualche coppia di adulti. Qui si paga solo il parcheggio, uno scooter per 5 ore costa 5 euro. E poi, borsa in spalla, bisogna scendere su una scogliera per una ventina di minuti a piedi, a salire il fiato non deve mancare, fino ad arrivare a picco sul mare.
In quest'oasi scelta dal nobile romano Pollio, dai ruderi della sua villa si ammira un mare cristallino. «Certo bisogna sapersi adattare. Non ci sono ombrelloni o lettini » racconta una coppia di sessantenni partiti da Castellammare di Stabia. E allenati al percorso: «Noi veniamo quasi tutti i giorni. Non siamo disposti ad investire i nostri risparmi per un bagno». Ed evidentemente quest'anno sono in molti a pensarla così. Dopo anni di file e alzatacce all'alba, le famiglie del napoletano e i turisti hanno scelto itinerari alternativi. Faito fa numeri da primato ad esempio, basta pagare otto euro un biglietto della funivia ed è fatta. E il termometro che indica la situazione è dato anche dal traffico sulla statale sorrentina: niente code lunghe chilometri. Effetto dei prezzi troppo alti. Costo medio per una famiglia al mare 100 euro, senza bere e mangiare nulla. Così per chi vuole prenotare un posto in riva al mare al Bikini, a Vico Equense, basta cliccare sul sistema di prenotazione anche qualche ora prima e si viene accontentati. Per due adulti e due bambini 91 euro compreso il costo del parcheggio auto. Niente file ai cancelli anche allo Scrajo, poco più avanti, un altro dei lidi storici che apre l'inizio della costiera gestito dalla stessa famiglia dal 1899. Qui con il posto auto si arriva a 100 euro e i bambini sotto i 12 anni pagano 10 euro a testa, "senza attrezzatura" come specifica la locandina. Ma non basta. Se viene fame per una porzione di parmigiana e una birra al bar del lido bisogna spendere 31 euro. Perciò molti si mettono in viaggio alla ricerca delle spiagge libere. Pochissime su 30 chilometri di costa, in particolare dal periodo post Covid quando sono state date quasi tutte in gestione ai privati. I sindaci della penisola sorrentina per contenere la rabbia dei loro cittadini, ad inizio estate, varano provvedimenti per dimezzare le tariffe ai residenti. Ma la rabbia quest'anno è scattata per quanto avviene anche di sera a Vico Equense, dove nel borgo di Seiano è impedito a turisti e vicani di passeggiare sul mare. Cancelli sempre chiusi e chi ci prova viene cacciato. Ha presentato un esposto al sindaco Peppe Aiello l'associazione "Grande Onda" chiedendo quali provvedimenti intendesse adottare contro i gestori di lidi. «Non abbiamo avuto risposta» spiega la presidente Laura Cuomo. Cancelli chiusi anche sulla costa stabiese. E di mattina come di sera adesso l'unico tratto ad essere affollato è quello dichiarato balneabile appena un anno fa. Dalla fine del lungomare di Castellammare al porto Marina di Stabia migliaia di famiglie si riversano sull'arenile completamente pubblico. Dove spesso tocca occuparsi della pulizia "fai da te" e comunque spuntano gestori abusivi che propongono lettini e ombrelloni senza nessuna autorizzazione. Una folla, spesso con bambini piccoli, costretta ad arrangiarsi.
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