Sant'Agnello - "Le elezioni sono finite, le cose dette in campagna elettorale risentono di quel particolar clima che caratterizza il voto. Oggi chi amministra deve guardare all'interesse generale ed essere classe dirigente. Sull'ospedale unico comprendiamo il travaglio del sindaco e della sua compagine, ma lo invitiamo a guardare al futuro e non al passato. Da parte nostra non i sarà alcuna "maramalderia" sosterremo una presa di posizione responsabile". Cosi Piergiorgio Sagristani, già sindaco di S. Agnello, prova a costruire un ponte con l'Amministrazione in carica a sostegno della realizzazione dell'ospedale unico della penisola sorrentina. Com'è noto, il Presidente della Giunta Regionale, Vicenzo De Luca, sta pressando per chiudere l'iter e partire con i lavori, mentre l'attuale primo cittadino di S. Agnello frena, sollevando una serie di dubbi sull'ubicazione e sulle criticità idrogeologiche. Piergiorgio Sagristani ha seguito nel corso degli ultimi 10 anni l'iter - fatto di varianti al PUT votate dal consiglio comunale e recepite dal consiglio regionale e dai necessari pareri autorizzativi forniti da parte di tutti gli organi competenti - per arrivare alla situazione attuale. Dottore, a che punto siamo? Ad un passo da una importante conquista per S. Agnello, la Penisola sorrentina e la costiera amalfitana. E possibile migliorare il livello di assistenza sanitaria sul territorio, i sindaci della Penisola lo vogliono, credo che la stessa Amministrazione di S. Agnello possa con serena coscienza fare un passo in questa direzione. Un passo verso il futuro e non verso il passato.
Ma l'Amministrazione in carica in campagna elettorale ha detto che non voleva l'ospedale unico in questa collocazione per tutte una serie di problematiche che ha sollevato. Ora cosa si fa a cambiare posizione? Innanzitutto, si tratta eventualmente di riconsiderare quella posizione alla luce dei fatti nuovi. Il presidente della Regione ha detto che è possibile un confronto che i tecnici per fugare dubbi sulla sicurezza dell'intervento. Si è impegnato a realizzare un parcheggio da 300 posti macchina a servizio del complesso sanitario. Non mi sembrano impegni da poco. Poi, le cose dette in campagna elettorale risentono di quello specifico momento. Nessun va impiccato ad una singola presa di posizione. Per quanto mi riguarda io non rinfaccerei mai alla nuova amministrazione una scelta a favore dell'ospedale unico, solo perché in questo modo potrei metterli in difficoltà. Sarei un politico irresponsabile e non avrei onorato il privilegio che ho avuto di amministrare a lunga questa comunità. Quindi, lei dice: cambiare si può? Credo che come dice un vecchio proverbio indiano: è proprio del saggio cambiare opinione. Oggi, il no all'ospedale unico rischia di seppellire per un altro decennio la possibilità di avere una sanità adeguata in penisola e costringerci ancora per non so quanto tempo ad andare altrove a curarci. Gli ospedali di Vico e Sorrento, nonostante gli sforzi generosi del personale sanitario, non sono in grado di assicurare un'assistenza adeguata. Dottore, ma si parla dell'ipotesi di trasferire l'ospedale unico ai Colli di S. Pietro. Alla fine l'ospedale si fa lo stesso, ma in un altro posto. Cosa c'è che non va in questa posizione? C'è che si deve ripartire da zero. Verificare, autorizzare, fare studi e prendere i parere. Un iter lungo e complesso, com'è stato quello che prevede la realizzazione in viale dei Pini. In più, il Presidente De Luca ha fatto chiaramente capire che non ci sono ipotesi alternative finanziabili. Certo chi ha avuto questa intuizione, al netto della fattibilità, poteva sollevarla quando si è votata da parte della Giunta di S. Agnello l'ubicazione dell'ospedale unico in viale die Pini. In quella occasione, io non c'ero. Ma c'era l'attuale sindaco. Allora perché non si è parlato di dubbi sull'assetto idrogeologico e sul rischio di congestione da traffico? Ma c'è di più Prego Vorrei ricordare che tutti i consigli comunali della penisola sorrentina si sono espressi a favore dell'opera. Il Presidente De Luca ha detto che sono stati ad oggi spesi S milioni di € tra progettazioni, studi e verifiche e qualcuno potrebbe chiederli indietro. In un articolo pubblicato su "Il Mattino" tutti sindaci della Penisola hanno riconfermato il proprio sostegno all'intervento. L'errore di un diniego avrebbe implicazioni anche sull'unità della visione comprensoriale della penisola che fino ad oggi le amministrazioni si sono date. Oltre, al rischio evidente di guastare i rapporti con la Regione Campania che è tanta parte dei finanziamenti per gli enti locali. E' necessario rompere l'unità della Penisola e non avere buoni rapporti con la Regione, privandosi, al tempo stesso, di un servizio fondamentale? Lei ha detto che la minoranza non infierirà. Che significa? Significa che vogliamo accompagnare il percorso che spero porterà alla conclusione positiva dell'iter per costruire l'ospedale unico. Lo ripeto durante la campagna elettorale le posizioni risentono di tanti fattori, capisco che poiché l'amministrazione uscente ha lavorato per l'ospedale, chi si pone come alternativa giocoforza dice no e raccoglie i conensi di chi non è d'accordo. Ma amministrare, come tutti sanno, è responsabilità generale e generazionale, mantenere le posizioni ad oltranza non serve. La politica, come si hanno insegnato i maestri, è acqua non è roccia. E poi senza un ospedale degno di questo nome, quale territorio consegniamo ai nostri figli? nuove generazioni meritano di più e la politica deve unirsi e non dividersi nell'offrire infrastrutture e servizi per la comunità.
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